Hai ricevuto un’offesa tramite i social networks? Potrebbe trattarsi di diffamazione aggravata.
Ricorre il reato di diffamazione quando si offende la reputazione altrui, comunicando con più persone. Il reato è aggravato se l’offesa viene arrecata per mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicità. Arrecare un’offesa su una pagina Facebook costituisce diffamazione aggravata. Se nel profilo ci sono almeno due amici che possono leggere il post, vi è reato. Lo stesso si può dire per quanto riguarda messaggi inviati in gruppi chiusi, se il post è visibile ad almeno due persone. Stesso discorso per i forum o altre piattaforme social.
Alcuni esempi di diffamazione aggravata sono: la donna che sul proprio profilo Facebook deride l’ex marito risponde del reato di diffamazione aggravata. Lo stesso vale per l’uomo che definisce pubblicamente la propria ex moglie come “mantenuta”. L’autore di un post su Facebook in cui un’altra persona viene definita come “imbroglione” risponde di diffamazione aggravata.
Quali sono in concreto le pene e le sanzioni per questo tipo di reato? E’ prevista la pena della reclusione da sei mesi a tre anni o della multa non inferiore ad € 516,00. Tali comportamenti possono dar luogo ad un’azione risarcitoria in ambito civile. La persona offesa può costituirsi parte civile nel processo penale o iniziare una causa civile, dimostrando di aver subito un danno alla propria reputazione o all’immagine.
Nel caso di offese ricevute su un social network è possibile sporgere querela entro tre mesi dal fatto ed occorre individuare il post offensivo e l’autore dello stesso.
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