MULTA AUTOVELOX: SE MANCA IL DECRETO PREFETTIZIO deve essere annullata.
Hai ricevuto una multa per eccesso di velocità, rilevata tramite autovelox su quella strada che hai percorso ormai un mese fa. Di corsa ti appresti a pagare la sanzione in forma ridotta per evitare ulteriori aggravi di costi. Ma, sapevi che l’installazione degli autovelox su determinate strade deve essere autorizzata dal Prefetto? Ti sei mai chiesto se quell’autovelox fosse stato realmente autorizzato?
Questa la posizione della Corte di Cassazione: la multa per eccesso di velocità rilevata tramite autovelox se non indica il decreto prefettizio che autorizza l’installazione del dispositivo, deve essere annullata.
L’art. 4, del D.L. n. 121/2002, come convertito e modificato dalla L. n. 168/2002, prevede la possibilità di utilizzo di dispositivi e mezzi tecnici di controllo cosiddetti “da remoto” del traffico, come appunto gli autovelox.
Più in dettaglio, le infrazioni rilevate con gli autovelox possono essere contestate secondo due modalità:
- la contestazione immediata, che rappresenta la regola base e che deve essere effettuata ogniqualvolta risulti possibile;
- la contestazione differita, ovvero quella che avviene tramite raccomandata o pec.
La contestazione differita di una multa per eccesso di velocità rilevata tramite autovelox, trattandosi di un’eccezione alla regola, secondo il Codice della Strada può avvenire unicamente in tre casi:
- quando l’infrazione sia stata rilevata su autostrade,
- quanto l’infrazione sia stata rilevata su strade extraurbane principali
- quando l’infrazione sia stata rilevata su trade diverse da quelle sopra indicate ma espressamente individuate dalle Prefetture.
In altre parole, ad eccezione delle autostrade e delle strade extraurbane principali, su tutte le altre strade, affinché possa essere installato un autovelox è necessario che ci sia l’autorizzazione del Prefetto.
L’autorizzazione del Prefetto è un provvedimento amministrativo, denominato decreto prefettizio, che ha lo scopo di individuare le strade “secondarie” sulle quali possono essere installati dispositivi di autovelox che giustifichino la contestazione differita dell’infrazione, necessario per verificare e garantire che l’installazione del dispositivo “da remoto” risponda effettivamente ad esigenze di tutela della circolazione e non a scopi meramente di cassa del Comune.
Sulla scorta di quanto sopra, la Corte di Cassazione ha stabilito che, nel caso in cui la multa non indichi il decreto del prefetto che abbia autorizzato l’installazione del dispositivo di controllo, deve essere considerata nulla.
Si tratta di una regola posta a garanzia del conducente, il quale, senza l’indicazione del decreto prefettizio, non avrebbe modo di sapere se l’installazione dell’autovelox in questione fosse autorizzata oppure no, subendo così un grave pregiudizio al suo diritto di difesa.
La Corte, inoltre, ha rilevato che l’indicazione del decreto prefettizio è necessaria anche per consentire al conducente di conoscere i motivi che hanno reso impossibile la contestazione immediata, la cui mancata indicazione, invece, costituisce motivo di opposizione contro la multa.
In conclusione, quindi, la multa per eccesso di velocità che non indica gli estremi del decreto prefettizio che autorizza l’installazione dell’autovelox in quel tratto di strada deve essere annullata.
Se anche tu sei stato “vittima” di un autovelox non autorizzato, consentici di esaminare gratuitamente la multa che hai ricevuto e di affiancarti nella procedura per ottenerne l’annullamento.
Ho ricevuto 2 multe per eccesso di velocità nello stesso giorno, nello stesso punto, una alle 12.54 e l’altra alle 13.29, in Torino, corso Unità d’Italia 96/A. Nei verbali meccanizzati non riesco a trovare il riferimento al decreto prefettizio che autorizza l’installazione dell’autovelox. Cosa devo fare? Vi ringrazio per l’attenzione.